Parco Manin
laboratorio
lineamenti di un programma per la salvaguardia e la valorizzazione degli spazi aperti nella città
luglio 1992 – aprile 1993
Montebelluna-Treviso
Il programma, presentato alla città di Montebelluna nell’ambito di un seminario tenuto presso la sala consigliare nei giorni 2 e 3 aprile 1993, proponeva il coinvolgimento di enti pubblici e privati nel progetto di reintegrazione di parco Manin nella forma e nella vita della città.
Sindaco, cittadini, commercianti e imprenditori hanno discusso un’idea che si pone come obiettivo la radicale trasformazione di parco Manin in un nuovo “centro”, così che non sia più un luogo “lontano”, “oscuro”, privo di vita, ricettacolo di marginalità.
Il parco Manin, libero da recinzioni costrittive, può farsi spazio aperto luminoso in cui circolano uomini, idee, progetti, cultura, Mercato Novissimo, dove le “mura” del lato sud-ovest servirebbero a proteggere lo spazio riservato a percorsi pedonali e ciclabili, le opere di pavimentazione e di illuminazione configurerebbero uno spazio protetto dal traffico, confortevole, provvisto a sud di una zona parcheggio/sosta, per passare da un mezzo di trasporto a un altro, dalla bicicletta alla macchina, all’autobus, sino a raggiungere a est le stazioni dei mezzi pubblici su ferro e su gomma.
Il parco diventerebbe così un ponte tra le attività per il tempo libero e quelle economiche, legando parti e funzioni diverse della città. In particolare, la Barchessa è immaginata come nodo culturale, di incontro e di scambio, e come centro di documentazione e di esposizione, mentre la biblioteca dovrebbe trovare collocazione e forma adeguata in altra sede, tra le piazze centrali e l’area scolastica a sud. Il parco assicurerebbe anche il compito di collegamento pedonale tra la zona centrale, le piazze ottocentesche di Dall’Armi e la stazione ferroviaria.