Paesaggi di soglia. Nuove cartografie dei luoghi di transizione

Salome Katamadze

Borsa di studio sul paesaggio, edizione 2020/2021

area tematica Teorie e politiche per il paesaggio

tutor: Luigi Latini (presidente del Comitato scientifico), Simonetta Zanon (responsabile area Progetti paesaggio)

 

 

La ricerca si propone di rileggere dal punto di vista del paesaggio la complessità del ruolo del confine, le cui questioni essenziali ancora oggi necessitano di un approfondimento critico. L’oggetto di questo studio è l’interpretazione del confine come soglia con una propria profondità, come margine di scambio e contaminazione non esauribile nell’astrazione grafica dell’idea di linea divisoria convenzionale.

Al fine di ricomporre un linguaggio minimo per raccontare questi luoghi di transizione tra identità diverse, è stato necessario avvalersi di una cornice interdisciplinare, basata sul pensiero, le esperienze e le opere di figure di ambiti differenti. Da queste premesse, la ricerca si propone di studiare tali luoghi all’interno del contesto del paesaggio, che implica la definizione di un concetto per poter comprende il carattere dei margini di transizione, di distacco e incontro tra le componenti del territorio: i paesaggi di soglia.

Nello sviluppo dello studio, hanno avuto un ruolo centrale le criticità di luoghi di paesaggi di soglia in termini di riconoscibilità e di comprensione da parte della collettività. Queste difficoltà risiedono principalmente nell’inefficacia e nella negligenza della cartografia moderna nel rappresentare, e quindi rendere intelligibili, gli aspetti di transitorietà attraverso i propri segni, in favore di un immagine del mondo legata a parametri quantitativi e grafico-riduttivi. Per questo, lo scopo ultimo della ricerca è restituire i paesaggi di soglia alla conoscenza collettiva, attraverso una riflessione sugli strumenti con cui si rappresentano e su quali siano le pratiche che ne possano permettere la cura.

 

Salome Katamadze, nata a Tbilisi (Georgia), inizia gli studi universitari nel 2012 all’Accademia nazionale di Belle Arti di Tbilisi, dopo aver ottenuto due borse di studio ministeriali per merito. L’anno successivo vince la borsa di studio indetta dalla Technical University di Kaunas, in Lituana, e vi si trasferisce nel dipartimento di Ingegneria civile e Architettura. Nel 2015 vince la borsa di studio Erasmus+, presso il dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, dove continua gli studi fino a ottenere il diploma di Laurea magistrale in Architettura nel 2020. La tesi di laurea “Inhabitation as an act of defining the Border”, sviluppata nel laboratorio di Architettura del Paesaggio e delle Infrastrutture, tratta la relazione tra paesaggio e confini attraverso il caso studio delle montagne del Caucaso tra Georgia e Federazione Russa. Dal 2017 supporta la didattica nei laboratori di progettazione, sviluppando ricerche sul rapporto tra politica e spazio antropico. Espone ricerche e lavori in numerose esposizioni, presso Università di Ferrara, l’Università Iuav di Venezia, la III Biennale di Architettura di Pisa e il Museo Macro – Museo di Arte Contemporanea di Roma. Parallelamente al percorso accademico matura esperienze professionali presso alcuni Studi di Architettura locali. Nel 2020 fonda Noia Practice, un studio di ricerca sui temi del costruito e del paesaggio in cui indaga il ruolo del Paesaggio nella definizione dell’identità dei luoghi.

 

Didascalia immagine

Tempi e crinali. Indagine sulla rappresentazione del crinale di Montello come un elemento di soglia, che accoglie identitàpaesaggistiche del territorio. Il crinale è il luogo in cui l’intensità e la frequenza delle esperienza è massima e più cinetica (disegno ad acquarello di Salome Katamadze).