Agenda ottobre 2018

Un autunno di cultura

 L’Agenda di ottobre della Fondazione è ricca di impegni e appuntamenti.

Partendo da lontano, torniamo a Lanzarote, su invito ufficiale del governo locale che ha particolarmente apprezzato il nostro lavoro dedicato al Jardín de Cactus, Premio Carlo Scarpa 2017. In altre edizioni del Premio – Islanda, Bosnia, Kazakistan e Irlanda – siamo stati invitati dalle autorità locali a tornare nel luogo premiato, per condividere pubblicamente anche lì gli esiti del nostro lavoro. Nel caso di Lanzarote, l’amministrazione dell’isola ha deciso di sostenere la pubblicazione integrale in lingua spagnola del “dossier” del Premio Carlo Scarpa, e di riproporre ad Arrecife la mostra realizzata a Treviso e il film documentario prodotto. Sarà un’occasione preziosa per ritornare anche sul tema che appassionava César Manrique, inventore del luogo premiato, il Jardín de Cactus: la ricerca di un difficile equilibrio tra tutela di luoghi di grande bellezza e la loro attrattiva turistica. Si tratta di una questione quanto mai di attualità, anche nel nostro paese, dove vi sono intere città letteralmente soffocate dal turismo – Venezia, Firenze, Roma – tanto da rischiare di trasformarsi definitivamente in parchi a tema, non più città ma luna park.

Il tema dell’equilibrio tra tutela e valorizzazione dei beni culturali è al centro della nostra attenzione anche a Fiumicino, nell’area archeologica dei Porti Imperiali di Claudio e Traiano, dove prosegue il programma di Navigare il Territorio, in collaborazione con il Parco Archeologico di Ostia Antica, le scuole e il Comune di Fiumicino. Un progetto, giunto alla quinta edizione, che prevede l’apertura dell’area ad attività per scuole e famiglie e che permette di testare l’effetto che tali iniziative possono avere in un territorio metropolitano, dove si mescolano antico e moderno in modo originale. Il rischio, per i filologi più ortodossi, era quello di scambiare un’area archeologica per un parco pubblico, ammettendo attività incompatibili con le esigenze di tutela. La scommessa è stata quella di riuscire a dimostrare che si possono aprire certi luoghi a una fruizione più larga, salvaguardandone al contempo l’identità e spingendo la comunità locale ad adottarli come propri, avvicinando persone che avevano bisogno di un’offerta più “accogliente”. I numeri degli accessi (passati da 2.000 a 26.000), i commenti dei visitatori e la risposta di scuole e amministrazione comunale ci dicono che la formula funziona; con i filologi dell’archeologia il dialogo è aperto e costruttivo.

Quanto fatto finora ci spinge ad andare oltre, a uscire dai confini dell’area di Portus per allargare il campo di lavoro, puntando sul Castello San Giorgio, dove a ottobre si inaugura una nuova sezione restaurata che accoglie l’archivio storico dell’Azienda Agricola Maccarese. Un’azienda nata dalle bonifiche di inizio ’900, giunta ai nostri giorni dopo una serie di vicende che l’hanno resa protagonista di un secolo di agricoltura e bonifica, raccontata in centinaia di metri di carte e documenti, che tornano ora a nuova vita. Grazie all’impegno dell’Azienda, l’archivio storico e il castello di Maccarese si avviano, dunque, a diventare un polo culturale di eccezione, dove sviluppare quanto messo a punto nell’area archeologica di Portus: beni culturali pubblici e privati per una rinnovata coscienza dei luoghi.

 

Marco Tamaro

direttore