Trilogia del Vento, delle Assenze e degli Errori
lettura in forma scenica
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Treviso, giardino della Fondazione |
La Fondazione Benetton propone la presentazione del Quaderno del Vento, del Quaderno delle Assenze e del Quaderno degli Errori, tre Quaderni illustrati, pubblicati da Kellermann editore, che saranno letti e raccontati dallo stesso autore, Mirko Artuso, con accompagnamento musicale di Matteo Artuso, violoncello.
«L’infanzia è la materia più delicata e insieme esplosiva di cui disponiamo. L’espressione più alta della parola amore. Dobbiamo maneggiarla con cura, cambiare gli occhi con cui guardarla».
Mirko Artuso, autore, regista e attore teatrale e cinematografico, per Kellermann editore ha scritto e illustrato tre quaderni dedicati all’infanzia, tre quaderni che seguono l’istinto e raramente si occupano di regole. Parlano di bisogni e desideri e cercano negli errori i momenti belli della vita. L’età di chi legge o ascolta oppure semplicemente sfoglia questi quaderni è quella giusta per farlo. Meglio ancora se lo fa in compagnia.
Racconta Mirko Artuso: «Molte volte sentiamo dire: qual buon vento? Un’espressione che si utilizza quando si incontra dopo tanto tempo una persona e si è contenti di rivederla. Così, mi auguro, sia per i lettori l’incontro con il Quaderno del Vento, un incontro buono come il vento di cui, sfogliando le pagine, conosceremo molte cose nuove che ci stupiranno. Conosciamo i diversi nomi del vento, dove nasce, come si misura e in quanti modi può essere utile. Scopriamo che a volte può essere pericoloso e metterci paura. Il vento è vita, lavoro, divertimento. Quando passa scompiglia i capelli, i pensieri, le foglie. Sposta le nuvole e ci avvisa che il tempo sta per cambiare.
Il Quaderno delle Assenze parla del coraggio che serve per crescere e per imparare a convivere con tutte le assenze, anche quelle che non ci piacciono, che provocano separazione o perdita, malinconia e dolore. Alcune di queste assenze sono però liberatorie e ci aiutano a cambiare, migliorare. Tra le pagine si cerca anche il modo per affrontare, e se possibile superare, le assenze che accompagnano la nostra vita.
Sbagliare è un problema da grandi. Quando ero bambino stavo ore, giorni interi, seduto in disparte a giocare con i sogni, a mettere in fila i pensieri. Li allineavo uno a uno, ne facevo come una specie di catalogo da bibliotecario, pronto per essere consultato nel momento del bisogno. Questo mio modo di fare aveva allarmato gli adulti. Dicevano che ero strano, che non era normale passare le giornate seduto in disparte. Errore. C’è un margine di grande verità in tutti gli errori. Questa necessaria verità proviamo a cercarla nei racconti e nelle illustrazioni del Quaderno degli Errori. Se il presente è sbagliato o imperfetto, il futuro può essere perfetto. Ecco a cosa servono le utopie».