Treviso e altre storie, dai nostri archivi
esposizione
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La Treviso degli anni cinquanta, nel clima disteso del dopoguerra, quella degli anni ottanta, raccontata per zone e caratteristiche, e, poi, specifici progetti come il porto sul Sile, mai realizzato, o il recupero dell’abside e del presbiterio della chiesa di San Nicolò in Treviso.
Questi e altri momenti della storia della città di Treviso sono raccontati per immagini nella piccola esposizione fotografica Treviso e altre storie, dai nostri archivi, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche negli spazi della sua biblioteca (via Cornarotta 9, Treviso) e visitabile fino a venerdì 22 dicembre 2023, il martedì e il giovedì dalle 9 alle 17, il mercoledì e il venerdì dalle 9 alle 14 (ingresso libero).
La mostra, allestita in occasione del seminario Collezioni fotografiche a Treviso. Patrimoni a confronto che si è svolto venerdì 24 novembre presso il Seminario Vescovile di Treviso, si propone di valorizzare il ricco patrimonio fotografico della Fondazione Benetton, che custodisce più di 60.000 immagini su supporto tradizionale e digitale e centinaia di materiali multimediali raccolti in oltre trent’anni di attività di studi e ricerche sul paesaggio o attraverso l’acquisizione di archivi aggregati e fondi speciali.
L’esposizione si propone in particolare di focalizzare lo sguardo sulla città di Treviso, raccontata con il linguaggio della fotografia, e, attraverso le sue lenti, anche con quello dell’architettura, dell’arte, dei contesti urbani e della vita sociale che l’hanno contraddistinta nei diversi momenti storici, attingendo da diverse sezioni del centro documentazione della Fondazione Benetton.
Dall’Archivio istituzionale provengono immagini tese a raccontare due importanti recuperi di patrimoni storici della città: l’intervento di restauro dei palazzi Bomben e Caotorta, sede della Fondazione Benetton, realizzato dall’architetto Tobia Scarpa e ultimato nel 2003; l’intensa opera di restauro conservativo dell’area absidale e presbiteriale del tempio monumentale di San Nicolò, coordinato dalla Fondazione Benetton, e teso a restituire allo spazio architettonico e alle opere d’arte in esso conservate la leggibilità, luminosità e proporzione che precedevano gli interventi ottocenteschi.
Dal Fondo di Giuseppe Stancari (1900-1969), ingegnere ferrarese trasferito nel 1907 a Treviso, provengono documenti fotografici sul progetto del porto sul fiume Sile, affidato a Stancari, che se ne occupò dal 1947, anno di inizio dei lavori, fino alla metà degli anni cinquanta, quando la costruzione del grande complesso portuale industriale si fermò definitivamente.
Dal fondo del trevigiano Vanni Mafera (1920-2008) sono tratte immagini sulla Treviso degli anni cinquanta, realizzate dallo stesso Mafera, talentuoso fotografo dilettante oltre che linguista e scrittore.
Infine, dalla tesi di laurea in Architettura di Tiziana Zanin, i cui materiali preparatori sono conservati nella biblioteca della Fondazione, si è scelto di esporre il ricco apparato di immagini sulla Treviso degli anni ottanta, organizzato per zone geografiche, spazi urbani o caratteristiche. Ecco dunque, ad esempio, uno sguardo sulle piazze del centro storico, sulla stazione e sulla Riviera Santa Margherita, sull’ospedale vecchio e i suoi dintorni, sulla Riviera Garibaldi, ma anche sul rapporto della città con l’acqua e sui mulini che la contraddistinguono.