Tiziano senza fine
proiezione del docufilm regia di Luca e Nino Criscenti
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Treviso, spazi Bomben |
Come condensare in 52 minuti la grandezza di un artista come Tiziano, lasciando parlare soprattutto le sue opere? Come svelarne le radici, i contesti, i rapporti, la fortuna e pure le pene, con semplicità narrativa e precisione storica?
È quanto si è proposta di realizzare la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, affidando la realizzazione del docufilm Tiziano senza fine (2022) a due autori di documentari d’arte, Luca e Nino Criscenti, accompagnati dal commento di tre autorevoli storici dell’arte, Enrico Maria Dal Pozzolo, Augusto Gentili e Stefania Mason, e con il commento musicale del compositore Matteo D’Amico.
Il risultato filmico, che sarà presentato in Fondazione Benetton Studi Ricerche, si sgrana tra sguardi, voci, suoni: un insieme per entrare nella vita, privata e pubblica, e nell’opera di Tiziano, dai suoi primi passi ai suoi ultimi segni sulla tela. Un racconto, sui luoghi dei suoi giorni – le montagne del Cadore, i colori di Venezia – e con le sue opere, viste là dove si conservano, nelle chiese, nei palazzi, nei musei di mezzo mondo. La sua vita, la sua pittura: i personaggi che ha ritratto e i ritratti di sé stesso, le sfide, gli amori, le pene. Un percorso cronologico, con le voci dei tre studiosi che si alternano agli sguardi sui dipinti, colti nell’intero e sezionati nei dettagli, alla ricerca della loro identità. Sguardi senza voci, accompagnati dai suoni. Non tutte le opere, non un catalogo, ma quasi tutti i capolavori, scelti per tratteggiare al meglio le fasi della storia di Tiziano.
Quando scende dalle montagne del Cadore, Tiziano è solo un ragazzo. Arriva in una Venezia al culmine della sua gloria, portando negli occhi i colori della sua terra. E riesce a raccogliere l’eredità di una grande tradizione pittorica, assorbendo le novità di Giovanni Bellini e lavorando fianco a fianco con Giorgione agli affreschi del Fondaco dei Tedeschi.
Da quel momento Tiziano non si ferma più, attraversa tutto il Rinascimento, contribuendo a scriverne la storia, per lasciare un’eredità che verrà raccolta dai più grandi maestri della pittura europea, da Rubens a Caravaggio, da Rembrandt a Velazquez, da Delacroix agli impressionisti francesi.
Un viaggio nel mondo di Tiziano, «il pittore più geniale e più innovativo» (Stefania Mason), «l’erede della cultura umanistica veneziana» (Enrico Maria Dal Pozzolo) e un artista che «dura secoli e rimane per secoli» (Augusto Gentili).
Interverranno: Maria Giovanna Coletti, presidente della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore; Enrico Maria Dal Pozzolo, storico dell’arte; Luigi Latini, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche; Stefania Mason, presidente del Consiglio scientifico Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.