The Human Journey

collettiva di opere pittoriche realizzate da richiedenti asilo
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Inaugura a palazzo Bomben The Human Journey, una mostra, organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, in collaborazione con la Prefettura di Treviso, che propone una piccola selezione di opere pittoriche di cinque richiedenti asilo nigeriani ospiti di un Centro di accoglienza della Provincia di Treviso, realizzate durante un laboratorio di arte svolto nei mesi scorsi e nato come attività integrativa di un corso di lingua italiana. Una delle attività promosse nei Centri di accoglienza, nell’ambito della strategia di governance del sistema avviata dalla Prefettura, per promuovere l’impegno personale, l’emersione delle competenze e del “saper fare”.

Sono 15 le opere esposte, di diversi formati e soggetto libero,  che colpiscono per la forza espressiva, per la capacità talentuosa di narrare la dimensione profonda e umana di ciascuno degli autori e al contempo, di tutti. Alcune comunicano il dolore delle vicende vissute, la malinconia per gli affetti lasciati, altre trasmettono i colori e le atmosfere dei paesaggi africani, altre ancora omaggiano l’Italia o raccontano figure umane o animali. Tutte offrono l’opportunità di conoscere meglio le persone che le hanno realizzate, le loro emozioni, i loro vissuti.

 

La mostra nasce nell’ambito delle attività che la Fondazione Benetton dedica alle problematiche più attuali, ai temi dell’inclusione sociale – come il recente convegno “Nuove Comunità” –, al desiderio di promuovere, soprattutto nelle giovani generazioni, la conoscenza dell’altro e il valore del multiculturalismo. Per questo, all’inaugurazione pubblica, cui parteciperanno anche il prefetto di Treviso, Laura Lega, e i richiedenti asilo protagonisti dell’esposizione, saranno presenti anche alcune classi del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso e una rappresentanza degli studenti del Liceo artistico della città. Ospite speciale dell’evento sarà il giornalista de «La Stampa», Domenico Quirico, che porterà la propria esperienza di reporter, esperto di questioni internazionali e dei cambiamenti avvenuti nel mondo a seguito della cosiddetta Primavera araba.

 

«Con questa esposizione», spiega Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton, «abbiamo voluto cogliere l’opportunità di creare un ponte fra realtà vicine, ma troppo distanti. La promozione di occasioni di incontro tra richiedenti asilo e il territorio è fondamentale per lo sviluppo della conoscenza reciproca e l’integrazione. Ci rivolgiamo in particolare al mondo della scuola, da sempre al centro delle nostre attenzioni, perché ci preme far ragionare i giovani sul fatto che al di là dei numeri, al di là delle problematiche connesse ai fenomeni migratori, ci sono delle persone, ognuna con una propria storia, sogni, talenti, competenze, che possono rappresentare una ricchezza».

 

«La promozione di occasioni d’incontro e di scambio culturale, coinvolgendo la società civile» dice il prefetto, Laura Lega «è decisiva per promuovere un reale ed efficace percorso di interazione e di conoscenza reciproca nei territori. Ringrazio la Fondazione Benetton per aver raccolto l’idea di questa iniziativa, dandole corpo e spazio espositivo».