Sistemi idraulici e cavità antropogeniche nel sottosuolo della Cappadocia

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Continua con tre appuntamenti nel mese di gennaio il ciclo di incontri online Sulle tracce del luogo del Premio Carlo Scarpa 2020–2021, organizzato dalla Fondazione Benettton per approfondire alcuni dei temi connessi all’ultima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, il Premio a un luogo dedicato quest’anno a Güllüdere e Kızılçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia.

 

Giovedì 21 gennaio alle ore 18, Roberto Bixio, Andrea Bixio e Andrea De Pascale, ricercatori del Centro Studi Sotterranei di Genova, esperti in cavità artificiali, dal 1985 impegnati in diverse missioni in insediamenti rupestri in Asia Minore, parleranno di Sistemi idraulici e cavità antropogeniche nel sottosuolo della Cappadocia, raccontando, ad esempio, il funzionamento dei cunicoli cisterna, individuati a seguito delle più recenti indagini condotte nel sito di Göreme.

«Uno degli elementi fondamentali che bisogna tenere in considerazione nell’investigazione di antichi insediamenti» affermano «è la disponibilità d’acqua potabile e irrigua e, di conseguenza, l’idrografia dei luoghi e le relative strutture di captazione, trasporto, conservazione e distribuzione adeguate al fabbisogno all’epoca della frequentazione dei siti stessi. Questo importante aspetto è oggi ben documentato per diverse aree del vicino e medio oriente, così come dell’Asia centrale. Ciononostante, per quanto riguarda la Cappadocia, pochissime sono le fonti disponibili. Solo in tempi recenti, indagini specifiche intraprese dal Centro Studi Sotterranei di Genova, a cui si sono aggiunte una breve ricerca di Alexandra V. Bukarenko, e ulteriori indagini di Eric Gilli e Ali Yamaç, hanno rivelato la presenza sul territorio cappadoce di sistemi idrici realizzati nel sottosuolo, di notevole ingegno ed efficacia, in sintonia con le tecniche del costruire “in negativo” peculiari di questa regione».