Ri-abitare le chiese chiuse. Patrimoni, nuovi usi, paesaggi
seminario pubblico
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chiesa di San Teonisto |
Chiese che diventano negozi, bar, ristoranti, abitazioni, o addirittura palestre, centri di benessere, discoteche. Accade in paesi come Francia, Belgio, Olanda, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Canada, ma molti casi si sono verificati anche in Italia. Non si posseggono dati certi sul numero di chiese chiuse, o vendute e riutilizzate nei modi più disparati perché non è stata ancora compiuta un’indagine sistematica, tuttavia il fenomeno, sempre più evidente, è oggetto di attenzione sia da parte della Santa Sede che della stampa, di università e centri di ricerca.
A questo tema Fondazione Benetton e Università Iuav di Venezia dedicano il seminario pubblico Ri–abitare le chiese chiuse. Patrimoni, nuovi usi, paesaggi, a cura di Luigi Latini e Sara Marini, in programma giovedì 24 gennaio alle ore 15.30, nella chiesa di San Teonisto di Treviso, che si propone di affrontare i temi della dismissione del patrimonio ecclesiastico e del possibile riutilizzo dello stesso.
Dopo i saluti di Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton, e di don Paolo Barbisan, direttore dell’Ufficio diocesano per l’arte sacra e i beni culturali, introduzione a cura di Luigi Latini, Università Iuav di Venezia, e interventi di Luigi Bartolomei, Università degli Studi di Bologna; Sara Marini, con Micol Roversi Monaco, Elisa Monacie Andrea Pertoldeo, Università Iuav di Venezia; Leonardo Servadio, giornalista di «Avvenire».
Gli interventi saranno dedicati a progetti, scenari urbani e paesaggi della dismissione e della nuova vita di chiese abbandonate. Saranno trattati anche gli aspetti simbolici, architettonici, paesaggistici, normativi relativi alle possibili prospettive di riutilizzo dei numerosi luoghi di culto dismessi in Italia e in Europa.
Saranno affrontati in particolare il caso della chiesa di San Teonisto a Treviso, oggi una delle sedi della Fondazione Benetton, e la ricerca sulle chiese chiuse di Venezia, sviluppata presso l’Università Iuav di Venezia, che è all’origine dell’iniziativa.
Trenta chiese presenti nel centro storico di Venezia, non più utilizzate per il culto, la cui porta è prevalentemente chiusa, sono indagate, nella ricerca Iuav, come ritrovamenti. L’arcipelago disegnato da questi edifici, sconsacrati e non, su cui un tempo è stata costruita la città, racconta oggi diverse assenze tra le quali la più evidente e determinante è quella dei cittadini. Questi vuoti sono letti in base a tre parole chiave: “eredità”, “uso”, “racconto” e come occasioni per riflettere sull’architettura, sull’idea di città e sulle sue forme di trasformazione.Il numero dei manufatti coinvolti in questa indagine sull’uso, la loro collocazione nel tessuto urbano, la loro natura architettonica sono condizioni che permettono di ipotizzare una rifondazione della città a partire di nuovo da questi luoghi ritrovati.
Il seminario sarà seguito, alle ore 18.30, da un incontro pubblico con l’architetto Tobia Scarpa che racconterà l’intervento di recupero della chiesa di San Teonisto.
Il complesso restauro, iniziato nel 2014 e ultimato alle fine del 2017, ha restituito un’architettura rinnovata, ma capace di raccontare i segni del passato di un luogo protagonista di una storia lunga e travagliata, che oggi si offre quale centro culturale per la città. Costruita a partire dal 1434 dalle monache benedettine del Monastero di Mogliano Veneto (Treviso), la chiesa ha attraversato, a partire dall’Ottocento, molte vicissitudini: una parziale spoliazione in epoca napoleonica, i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, diverse destinazioni d’uso e anni di abbandono nella seconda metà del Novecento, fino all’acquisizione nel 2010 da parte di Luciano Benetton che l’ha successivamente donata alla Fondazione Benetton Studi Ricerche.