Nei luoghi della “città diffusa veneta”. Che fare?
Idee e strumenti per conoscere e per governare le modificazioni
dodicesimo corso sul governo del paesaggio
La “città diffusa” costituisce una sfida per i poteri e per i saperi che si occupano di territorio, di ambiente, di paesaggio. In una piccola area geografica emergono alcuni dei temi più attuali e più ardui per il governo delle modificazioni dello spazio fisico a scala larga.
I segni che si sono accumulati lungo almeno due millenni, e che connotano ancora i tratti fisionomici dei paesaggi, sono entrati, nell’ultimo mezzo secolo, nelle macine pesanti del “modello di sviluppo”, nel crogiuolo di trasformazioni accelerate che hanno degradato la piattaforma idrogeologica, consumato e banalizzato il territorio agricolo, determinato una crescente tensione infrastrutturale e insediativa.
A un punto critico è ormai la difesa dei patrimoni costitutivi della natura e della memoria.
Oltre il punto critico è la qualità della vita nelle piccole città, anche a causa di un modello di mobilità individuale e opulenta.
Il corso ha inteso affrontare interrogativi teorici e pratici cruciali, non rinviabili.
Come coordinare i saperi necessari. Come elaborare programmi di intervento fondati non su defatiganti marchingegni pianificatori onnicomprensivi o su irrigidimenti esclusivamente vincolistici, ma su gesti, strumenti, metodi che possano essere recepiti dai poteri.
Intorno a pochi casi, visitati e discussi, abbiamo incontrato specialismi e committenze.
E si è cercato di ragionare sui modi con i quali, di volta in volta, possa essere immaginato (anche inventato) un governo, in equilibrio tra conservazione e innovazione, capace di salvaguardare e di valorizzare nel tempo la forma, la vita, l’identità dei luoghi.
sintesi dello svolgimento
Parole-chiave, questioni preliminari, problemi di metodo, documenti, fonti, bibliografia, cartografia, seminario coordinato da Domenico Luciani e Lionello Puppi, con Luigi Latini, Massimo Rossi, Simonetta Zanon.
Da dove viene e dove va la città diffusa veneta. Una società, la sua cultura, i suoi luoghi, conversazione pubblica con Ilvo Diamanti.
Da Treviso a Castelfranco, lungo un “itinerario critico” (“prai”, strade romane, ville palladiane, cave recenti).
Sopraluogo all’ambito coinvolto dal laboratorio sperimentale Postumia-Aurelia. Salvaguardia e valorizzazione di un brano di paesaggio agrario nella pianura centuriata e irrigata artificialmente.
Castelfranco, Istituto Agrario Cavour, seminario coordinato da Simonetta Zanon, con Giuseppe Busnardo, Danilo Gasparini, Domenico Luciani, Guido Rosada, Massimo Rossi e Mauro Vigato.
Mogliano, Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua, seminario Storia e degrado di un patrimonio culturale. Che fare?, coordinato da Domenico Luciani, con Fabio Abbruzzese, Diego Bottacin, Mauro Pitteri, Ippolito Pizzetti, Giovanni Roman, Marco Vettorazzo, Franco Zanata e Gianni Zanusso.
Sopraluogo e seminario Indagini e proposte per il governo del parco Stucky Longobardi disegnato da Antonio Caregaro Negrin, coordinato da Simonetta Zanon, con Giuseppe Baldo, Renzo Franzin, Sandro Lauzzana e Domenico Luciani.
Visita ad Arquà Petrarca, con Mariolina Gamba.
Pagani e cristiani di fronte al paesaggio. Il posto di Francesco Petrarca, seminario di Massimo Venturi Ferriolo.
Battaglia Terme, Museo della Navigazione Interna.
Sopraluogo al Canale Battaglia e seminario Un sistema di acque e di opere alla scala del paesaggio, coordinato da Mariapia Cunico, con Mauro Roncada e Gianni Sandon.
Da Treviso a Combai, con soste sul Montello, nel Settolo basso, golena del Piave, con Lino Gai,
e nei “palù”.
Sopraluogo nel bosco di castagni e nei vigneti vecchi e nuovi.
Combai, seminario Luoghi di conservazione e di invenzione. Antropologia ed economia di nuove forme e nuove vite del paesaggio, con Danilo Gasparini, Claudio Giulivo, Carlo Palazzolo. Visita al vigneto e alla cantina Gregoletto a Premaor