Il torrente Riù e il progetto di una centralina idroelettrica
I luoghi di valore e la cura del paesaggio
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Il caso del progetto di impianto di una centralina idroelettrica sul torrente Riù a Segusino (Treviso), poi abbandonato per incompatibilità tecnico-ambientali, sostenute da proteste della cittadinanza, arriva in Fondazione Benetton Studi Ricerche come un esempio emblematico di consapevolezza attiva delle comunità che ha chiari riferimenti con la campagna di sensibilizzazione operata dal 2006 dal progetto Luoghi di valore.
I siti interessati dall’opera infatti, il corso del torrente Riù lungo la località di Cal del Pont e il piccolo borgo di Stramare, sono stati segnalati negli anni da alcuni cittadini nell’ambito dell’iniziativa della Fondazione. La consapevolezza del valore e la necessità della cura hanno in questo caso prodotto un risveglio di responsabilità di fronte a un’opera giudicata impattante e di alcun beneficio diretto. La popolazione di Segusino, centro di 2.000 abitanti nell’Altamarca trevigiana, ha per la prima volta messo in atto una mobilitazione che ha contribuito alla dismissione del progetto.
Un’esperienza che i cittadini desiderano condividere con la Fondazione e il pubblico attraverso un incontro di approfondimento, venerdì 13 giugno alle ore 17 negli spazi Bomben. Interverranno: Eriberto Eulisse, direttore del Centro Civiltà dell’Acqua; Viviana Ferrario, Università Iuav di Venezia; Lucia Ruffato, presidente del comitato bellunese Acqua Bene Comune; Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche; Simonetta Zanon, coordinamento del progetto Luoghi di valore; i rappresentanti del Comitato No Centralina Riù.
All’incontro seguirà, la mattina successiva, sabato 14 giugno alle ore 10.30, una passeggiata lungo il corso del torrente che culminerà nella visita del borgo di Stramare (ritrovo a Segusino, località Cal del Pont, info 347.1572818).
Il progetto di una centralina idroelettrica per sfruttare l’acqua del torrente Riù al fine di produrre energia elettrica privata viene inoltrato al Comune di Segusino quattro anni fa. Carte lacunose, dimensioni incompatibili ridimensionano l’opera a 44 kw, rendendo l’approvazione dei lavori di competenza comunale. Nel frattempo i rischi legati all’impatto ambientale e all’alterazione dell’equilibro idrogeologico portano alla costituzione di un Comitato No centralina Riù composto dal Coro di Stramare, dall’Associazione “Drìoghe a la stéla” e da privati cittadini riuniti nel gruppo “AmareSTramare”.
In poche settimane sono raccolte oltre 400 firme contrarie all’opera e il dibattito è stimolato da incontri e passeggiate di approfondimento a Cal del Pont, località dove sarebbe dovuta sorgere l’opera, utili a chiarire i limiti di un’operazione di sfruttamento del suolo pubblico per soli fini privati.
La pressione indiretta della comunità sortisce i suoi effetti: nell’ultima conferenza di servizio del febbraio 2014 l’ufficio tecnico comunale mette in evidenza come, sebbene i pareri dei diversi enti interessati siano a maggioranza per il sì, la prevalenza dei rilievi negativi emersi dalle varie relazioni sia tale da invalidare l’approvazione dell’opera. Il Comune, cui spetta il verbale definitivo, sentita la Soprintendenza, decide per il no finale.