Ferrante Gorian, Livia Musini e gli architetti di Differenti con metodo
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Treviso, spazi Bomben |
Talk con Luigi Latini, direttore Fondazione Benetton Studi Ricerche; Teresita Scalco, responsabile Archivio Progetti Università Iuav di Venezia; Alberto, Giorgia, Fiorenza e Fabio Gorian, famiglia Ferrante Gorian; Martina Davanzo, architetta; Michela De Poli, architetta; nell’ambito dell’[e]DesignFestival, nato da un’idea di Luciano Setten, direttore artistico, che lo coorganizza insieme all’Associazione [e]DesignFestival, articolato in mostre, talks e workshop, per valorizzare e divulgare l’innovazione guidata dal design, in dialogo aperto con altre arti, come strumento che migliora la qualità della vita sociale, culturale, economica e ambientale. Con attenzione al territorio veneto e alla provincia di Treviso, ma non solo, il festival promuove progettisti, artisti, artigiani e imprese che hanno reso questo territorio, in passato come oggi, un’eccellenza internazionale nello sviluppo del design applicato ai prodotti e a diverse altre forme innovative.
Il talk vuole rendere omaggio alle figure di Ferrante Gorian e Livia Musini, due maestri pionieri di architettura del paesaggio, che attraverso la pratica, l’impegno professionale e il loro diverso modo di interpretare il giardino privato nel tessuto urbano, hanno contribuito ad elevare la cultura paesaggistica e architettonica del territorio. Oltre alla passione e all’amore per le piante, li accomunava la conoscenza del maestro Pietro Porcinai, tra i fondatori dell’AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio). A entrambi va riconosciuto l’impegno etico e sociale del loro lavoro, frutto di una visione che integra ambiente e costruito. Particolare attenzione verrà data alla loro collaborazione con alcuni degli architetti protagonisti della mostra Differenti con metodo. Architetti e designer dallo IUAV: opere dal 1960 al 1990, aperta al Museo Bailo di Treviso fino a domenica 23 febbraio 2025.
L’esposizione narra i progetti di alcuni dei più importanti protagonisti del design e dell’architettura trevigiana degli ultimi sessant’anni, legati da una formazione universitaria svolta allo Iuav di Venezia, dotato d’un corpo docenti d’eccellenza, con importanti maestri dell’architettura italiana quali Franco Albini, Ignazio Gardella, Bruno Zevi, Giuseppe Samonà, Egle Trincanato e Carlo Scarpa, in una congiuntura delle più favorevoli. Il periodo storico, 1960-1990, esaminato nelle opere dei professionisti selezionati, porta a considerare, come scrive Roberto Masiero, «…le trasformazioni politiche e ideologiche che accompagnano il boom economico, l’emergere di una nuova classe dirigente, lo sviluppo di una industria diffusa dei beni di consumo a medio contenuto tecnologico, ma ad alto contenuto di immagine; l’inurbamento scomposto che ha modificato il paesaggio rurale e ha letteralmente violentato i modi d’uso dei centri storici». In esposizione oggetti, progetti e studi di Paolo Bandiera e Umberto Facchini, Luciano Gemin, Giuseppe Davanzo e Livia Musini, Vittorio Rossi, Roberto Pamio, Marilena Boccato e Gian Nicola Gigante.