Carlo Scarpa / Sekiya Masaaki . Lo spazio dei giardini tra progetto e fotografia

Mostra di fotografie e disegni
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Tōkyō (Giappone), Istituto Italiano di Cultura, Sala Esposizioni e Galleria

La mostra dedicata a Carlo Scarpa (1906-1978) e Sekiya Masaaki (1942-2002), organizzata nel 2023 dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche a Ca’ Scarpa a Treviso, si sposta in Giappone, a Tōkyō, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura, da venerdì 21 giugno a giovedì 5 settembre 2024.

 

Realizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Tōkyō, con il supporto scientifico della Fondazione Benetton, e curata da J.K. Mauro Pierconti, l’esposizione, intitolata Carlo Scarpa / Sekiya Masaaki. Lo spazio dei giardini tra progetto e fotografia, si presenta con un progetto rinnovato che ritaglia, all’interno della variegata opera architettonica di Carlo Scarpa, il tema dello spazio dei giardini, prendendo in considerazione due opere da lui realizzate e ritratte dal fotografo Sekiya Masaaki: il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia (1959-1963) e il complesso della Tomba Brion a S. Vito di Altivole (Treviso1969-).

 

L’inaugurazione pubblica si terrà venerdì 21 giugno alle 18.

Alle ore 18.30, dopo i saluti di Silvana De Maio, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, è in programma una conferenza di J.K. Mauro Pierconti, curatore dell’esposizione e di Ca’ Scarpa per Fondazione Benetton Studi Ricerche, sul tema Lo spazio del giardino nell’opera di Carlo Scarpa. A seguire, un intervento di Hamaguchi Osami, architetto.

 

La mostra prende in esame la progettazione degli spazi all’aperto attraverso i casi del giardino della Fondazione Querini Stampalia e della Tomba Brion, entrambi ritratti da Sekiya Masaaki. Una selezione di disegni in stampa ingrandita per il complesso di Brion indagherà ulteriormente il tema della natura; inoltre, verranno esposti per la prima volta scatti dello stesso Scarpa realizzati durante il viaggio del 1969 in alcuni famosi giardini di Kyōto, come quello della Villa Imperiale di Katsura, con le sue case da tè sparse intorno all’edificio e al lago artificiale e collegate da sentieri diversamente disposti; oppure il misterioso Ryōan-ji, giardino zen con quindici pietre collocate all’interno di un rettangolo di sabbia, oppure ancora il giardino dei muschi o Saihō-ji.

 

Carlo Scarpa stesso è stato capace, nel corso della sua carriera, di realizzare giardini formalmente molto diversi tra di loro, riuscendo allo stesso tempo ad armonizzare gli elementi naturali: l’acqua, la terra, la pietra, la luce, le piante. È nel disegno che risiede la chiave di lettura del giardino scarpiano, come del resto testimoniano gli innumerevoli studi, fatti di schizzi, prove e tentativi per determinare quella forma capace di trattenere e di esprimere lo spirito delle cose. Non è quindi un caso che nella mostra giapponese verranno esposti, in copia ingrandita, trenta disegni per la Tomba Brion: una selezione che indaga la presenza della natura e dei suoi elementi sotto diversi punti di vista; in particolare, il variare della luce nelle ore del giorno e la presenza della natura all’interno della stessa soluzione architettonica, quindi come parte costitutiva dell’opera realizzata.

 

La mostra giapponese si avvarrà, sia della Sala per le Esposizioni, dotata di grandi elementi parallelepipedi che fungeranno da superficie di appoggio per le fotografie e i testi, sia dell’ampio volume dello scalone che conduce all’auditorium sottostante. In questo secondo spazio, analogamente a quanto avvenuto nella mostra di Treviso, alcune grandi stampe (4×2 metri), mostreranno le fotografie di Sekiya per Brion, mentre un lungo ballatoio fungerà da galleria dei disegni.

 

Accompagnano l’esposizione due pubblicazioni: il catalogo, con testi di vari autori e una nutrita selezione sia delle fotografie che dei disegni esposti; e un libro, scritto dal curatore, sul rapporto tra Carlo Scarpa e la cultura giapponese.

 

Sekiya Masaaki è stato un fotografo professionista giapponese che ha operato in vari paesi seguendo le orme di numerosi architetti del Novecento, tra cui Carlo Scarpa, al quale avrebbe voluto dedicare una monografia comprensiva di tutte le opere realizzate. Purtroppo, morì prima di poterla portare a termine. Il suo archivio, tuttavia, conserva migliaia di fotografie, alcune delle quali sono state esposte nella mostra di Ca’ Scarpa dello scorso anno. Con questa nuova esposizione, dunque, il Giappone riscoprirà anche l’opera di un suo fotografo più conosciuto all’estero che nel suo stesso paese.