Cantieri d’alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi
presentazione pubblica
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«Quanti sono i rifugi e bivacchi delle Alpi?
Ben più di un migliaio. O probabilmente ben più del doppio. Ma in realtà, che cos’è un rifugio alpino?». Con questo incipit in quarta di copertina Luca Gibello, autore di Cantieri d’alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi (Lineadaria Editore, Biella 2011), introduce l’avvincente tema della storia culturale, umana e tecnologica di questi manufatti che per la maggior parte dell’anno giacciono incustoditi sulle nostre montagne. Il libro rappresenta il primo organico tentativo di restituire le vicende che hanno portato alla costruzione dei rifugi, analizzando le motivazioni della committenza, le tecniche e i materiali edilizi, le figure dei progettisti, i valori simbolici e politici, gli immaginari collettivi. Dal 1750 ai giorni nostri, dai prodromi dell’alpinismo ai modestissimi ripari degli eroici scalatori ottocenteschi, dal fenomeno dei rifugi-osservatorio a quello dei rifugi-albergo, dall’alpinismo e dall’escursionismo di massa fino alle opere più recenti che si fanno segno forte nel territorio e rompono con l’immagine della baita.
Massimo Rossi, geografo e curatore del ciclo di presentazioni librarie della Fondazione, coordinerà la discussione sul volume che sarà presentato da Renzo Secco, già presidente della sezione trevigiana del Club Alpino Italiano e ispettore dei rifugi Antelao, Pradidali, Biella e Treviso. Parteciperà l’autore Luca Gibello, architetto torinese, caporedattore de «Il Giornale dell’Architettura» e alpinista.