Opere
presentazione pubblica
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Prosegue il ciclo di presentazioni editoriali curato da Massimo Rossi. Nel prossimo appuntamento è in calendario la rivista trimestrale di architettura «Opere», pubblicata dall’Ordine degli Architetti di Firenze, e, in particolare, oggetto dell’incontro sarà l’argomento trattato nel numero 31 del giugno scorso: Paesaggi al limite.
Il tema del limite è suggestivo e particolarmente declinabile in ambito paesaggistico, così come viene affermato nell’editoriale: dove stanno i limiti di una città rispetto al paesaggio? E i limiti di uno spazio, di una disciplina? Luigi Ghirri a proposito di questo affermò che «è impossibile oggi pensare a un’opera chiusa all’interno di una storia specifica, senza alcun tipo di relazione con gli altri media».
Ciò nonostante un’onda critica, ben evidenziata nell’ultima Biennale di Architettura veneziana, pensa che l’architettura debba riconquistare i propri limiti disciplinari, il suo essere architettura, come qualcosa che è risolutamente se stessa, poiché la condizione effettiva della forma architettonica è quella di separare ed essere separata: architettura è limite, paesaggio è limite ed entrambi sono ingranaggi di un sistema dai bordi ben definiti in costante frizione tra di essi.
Ma se tutto ciò fosse vero, ai limiti, ai margini dell’azione, ai margini delle città, ai margini del paesaggio, nelle “zone di nessuno”, potrebbero germogliare tutte quelle azioni, progettuali e di sperimentazione anche legislativa, che se ben sviluppate costruirebbero un nuovo scenario per chi progetta, chi tenta di pianificare e chi amministra le attuali e le future urbes, tanto quanto i nuovi e i vecchi paesaggi, cui le troppe regole, spesso trasgredite, non ne hanno impedito il deperimento.
Michela De Poli, architetto, ne parlerà con Guido Incerti, direttore del periodico, e Stefano Mirti, Interaction Design Lab.