Mind the Music! Oltre i confini
presentazione della stagione concertistica
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online nel canale Youtube della Fondazione |
Lunedì 21 marzo alle ore 18, nella Giornata Europea della Musica antica, Stefano Trevisi, direttore artistico del progetto Musica antica in casa Cozzi, promosso dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e da almamusica433, presenterà i temi al centro della nuova edizione.
La nona stagione, intitolata Mind the Music – oltre i confini, si ispira ai temi della mostra Mind the Map! organizzata dalla Fondazione Benetton a Ca’ Scarpa fino al 29 maggio. Trevisi racconterà il filo conduttore di questa edizione che esplora la musica intesa come viaggio, partendo dalla consapevolezza che la musica come le mappe è un ibrido culturale e volerla costringere all’interno del recinto del definito e delle caselle, se da un lato ci aiuta a ordinarne i dati, dall’altro ci racconta un bluff perché la musica scorre ininterrotta.
Dai caravanserragli lungo la via della Seta percorsa da Marco Polo dove attorno ai fuochi si faceva conoscenza dell’altro, ai viaggiatori di Chaucer nell’Inghilterra del Trecento, fino alle Songlines aborigene raccontate da Chatwin, molto di quello che chiamiamo storia della musica ci racconta degli incontri, scontri, contaminazioni e nuove germinazioni tra culture musicali solo all’apparenza diverse e lontane.
Mind the music – oltre i confini racconta, attraverso concerti e appuntamenti pubblici, il lavoro di ricerca e il percorso intrapreso dagli artisti in cartellone, teso a svelarci un frammento della storia di questi incontri tra musiche così diversamente corrispondenti, percorrendo una strada poco battuta ma che riserva panorami inaspettati e ricchi di prospettiva.
Dal Mediterraneo di Paola Erdas e Gavino Murgia al Sud America delle riduzioni gesuite raccontate da Evangelina Mascardi e Lincoln Almada, dalla Persia del setar di Peyman Kafshdoozha attraverso l’Europa barocca fino a ritrovarsi nel cuore dei Balcani in compagnia di Aleksandar Sasha Karlich, la stagione Mind the music – oltre i confiniricorderà a tutti che siamo accomunati da una sola e unica meta.
E come scriveva Ralph Waldo Emerson: «abbiamo diritto a queste vastità e, una volta oltrepassate le frontiere, non ridiventeremo mai più quei miserabili pedanti che eravamo».