Luoghi. Forma e vita di giardini e di paesaggi
(Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, 1990-1999)
a cura di Domenico Luciani
Fondazione Benetton Studi Ricerche-Canova
Treviso 2001
351 pagine
219 illustrazioni a colori e 119 in bianco e nero
prezzo di copertina 43,90 euro
ISBN 88-8409-013-X
(Memorie, 6)
Il luogo occupa uno spazio, ha un sito e una postura, ma è molto più dello spazio che occupa e del sito in cui sta. Luogo è forma e vita; rapporto tra forma e vita; risultato sempre aggiornato e sempre mutevole di tutte le stratificazioni di natura e di cultura (memoria) e, insieme, di tutte le tensioni a continuare a mutare nel tempo, di tutte le proiezioni vitali verso il futuro. La questione dell’individualità di un luogo, della sua temporalità, della sua commensurabilità spaziale, si presenta a noi, in definitiva, e per quanto attiene più direttamente al nostro campo di lavoro, come questione della sua conoscibilità per mezzo di saperi trasmissibili e come questione dell’assunzione di una responsabilità verso il patrimonio storico e naturale che contiene, per mezzo di poteri politici e autorità morali e culturali riconoscibili, in grado di decidere azioni, modificazioni, provvedimenti, usi e riusi coerenti con la forma e la vita del luogo nella lunga durata. In questa “conoscibilità” e “responsabilità” stanno le condizioni per un possibile passaggio dall’idea di tutela come vincolo all’idea di salvaguardia e valorizzazione della “identità” come guida attiva delle modificazioni.
Appare questa la conquista forse più difficile che l’idea di paesaggio sta compiendo in questi anni. è una conquista che prende atto dell’inarrestabilità delle modificazioni della forma e della vita dei luoghi, e accetta il compito di indirizzarle verso nuove forme e nuove vite future, così da conservarne i caratteri fondativi, i tratti fisiognomici connotanti. Governare le modificazioni permanenti e inarrestabili è necessario in ogni luogo. Diventa indispensabile nei luoghi nei quali la natura abbia presenza pregnante. Questa necessità di governo appare ancora come l’araba fenice. Che questa necessità vi sia, nessuno lo mette più in causa. In che cosa consista, chi se ne debba occupare, resta questione aperta.
Dunque, il premio. Un premio a un luogo. È come se ci fosse stato chiesto: “spiegateci con qualche esempio che cosa intendete dire, mostrateci qualche caso nel quale questa benedetta questione del governo emerga chiaramente”. Bisognava dunque scegliere, di volta in volta, un luogo, e dare ragione di questa scelta. E doveva risultare chiaro che non era al centro o in discussione il talento dell’inventore, ma la sapienza e la continuità di una guida che riesce a far vivere nel tempo quella stessa invenzione, a ritrovarla, a rinnovarla, continuamente facendola rimanere se stessa, appunto in equilibrio tra innovazione e conservazione. Equilibrio che è, a sua volta, lotta permanente, nel tempo, tra le forze che spingono alla rovina e alla caduta e le forze che spingono all’edificazione e all’elevazione. Sono gli stessi elementi evolutivi della natura e artificiali della cultura che tendono contemporaneamente, da una parte, a perdere forma e, dall’altra, a ritrovarla, da una parte a degradare la vita e, dall’altra, a rinnovarla.
Indice del volume
Domenico Luciani, Luoghi: volti e ritratti, 9
Ippolito Pizzetti, Antichi dei e nuovi parchi, 17
I. Sítio Santo Antônio da Bica, 23
Motivazione della giuria, 24; Lionello Puppi, Burle Marx e il suo Sítio, 25; Guilherme Mazza Dourado, Utopia verde, 30; Roberto Burle Marx, Paesaggismo e devastazione, 38; Roberto Burle Marx: nota biografica, 43; Pietro Porcinai, Roberto Burle Marx: pittore di giardini, 44; Bibliografia, 47.
II. Rosario Assunto, 51
La vita come battaglia di idee. Motivazione della giuria, 52; Rosario Assunto, Bellezza e verità, 54; Giulio Carlo Argan, Assunto e la filosofia della natura, 56; Massimo Venturi Ferriolo, ”Trasformare in giardino il mondo”: Rosario Assunto e l’etica della contemplazione, 58; Rosario Assunto, Paesaggio-ambiente-territorio: un tentativo di precisazione concettuale, 70; Scritti di Rosario Assunto, 73; Nota biografica, 79; Principali studi critici su Rosario Assunto, 79.
III. Sissinghurst, 81
Motivazione della giuria, 82; Carmen Añón, Vita, Pamela e Sibylle, 83; Thomas Wright, Giardino con paesaggio: Sissinghurst nel Weald, 86; Il governo delle trasformazioni di un giardino (scheda di Thomas Wright), 88; Pamela Schwerdt e Sibylle Kreutzberger, 103; Principali opere di Vita Sackville-West, 104; Ippolito Pizzetti, Nota a margine sullo scrivere del giardino, 104; Bibliografia, 106.
IV. Désert de Retz, 107
Monique Mosser, Le ragioni del Premio Carlo Scarpa a un luogo e al suo genio, 108; Olivier Choppin de Janvry, Désert de Retz, l’avventura di un ritrovamento, 112; Olivier Choppin de Janvry, Il Désert de Retz oggi e il suo contesto ambientale, 130; Bibliografia, 134.
V. Viale degli Eroi a Tirgu Jiu, 137
Motivazione della giuria, 138; Domenico Luciani, Brancusi a Tirgu Jiu, 1937-1938: dall’idea di un monumento all’invenzione di un luogo, 140; Alexandra Parigoris, Brancusi a Tirgu Jiu, il ritorno del “figliol prodigo”, 148; Eric Shanes, Il Viale degli Eroi, 150; Marin Sorescu, Brancusi senza fine, 159; Barbu Brezianu, Un’idea di Isamu Noguchi a Tirgu Jiu (8-11 maggio 1981), 160; Coriolan Babeti, Rumore intorno a Brancusi, l’artista che, in silenzio, ha dato forma al silenzio, 162; Le infinite peripezie della Colonna senza fine (scheda di Barbu Brezianu), 164; Mircea Eliade, Colonna come ierofania, 165; Constantin Brancusi: nota biografica, 167; Bibliografia, 169.
VI. La Foresta della Memoria, 173
Motivazione della giuria, 174; Luigi Latini, Il cimitero della foresta di Enskede (Stoccolma), 176; Caroline Constant, Verso un paesaggio spirituale, 180; Cronologia, 185; Maria Westerdahl, La gestione della foresta di pini, 186; Janne Ahlin, Committenti, giurati, vincitori del concorso per il cimitero di Enskede, 188; Borje Olsson, Il governo del cimitero (1994-1998) , 193; Erik Gunnar Asplund, opere principali/progetti di altri cimiteri, 196; Sigurd Lewerentz, opere principali/progetti di altri cimiteri, 197; Bibliografia, 198.
VII. La Fresneda nell’Escorial, 203
Motivazione della giuria, 204; Carmen Añón, La Fresneda e Filippo II, 206; Luis Cervera Vera, Il complesso monastico e cortigiano della Fresneda, 211; Marta Nieto Bedoya, Filippo II committente, soprintendente, paesaggista, geografo, 216; Carmen Añón, La Fresneda come paesaggio culturale, 221; Domenico Luciani, Un luogo, una persona, 224; Cronologia, 228; Bibliografia, 230.
VIII. Dessau-Wörlitzer Gartenreich, 231
Motivazione della giuria, 232; Domenico Luciani, Drehberg e i suoi compagni nel regno dei giardini, 234; Ludwig Trauzettel, Wörlitz: l’Inghilterra in Germania, 238; Schede: Wörlitz, Oranienbaum, Luisium, Sieglitzer Berg, 254; Jost Albert, Riqualificazione, rinnovo e “abbellimento” della campagna nel Gartenreich, 261; Antje Vollmer, Le virtù del Gartenreich, 269; Bibliografia, 270.
IX. Cerca do Mosteiro de Tibães, 273
Motivazione della giuria, 274; Paulo Pereira, Patrimonio culturale, comunità, identità, 276; Aida Maria Reis da Mata e Maria João Dias Costa, Una vita nuova per il barco dei monaci, 280; La fabbrica del monastero, 294; Il giardino di San Giovanni, 296; Bibliografia, 298.
X. Cave di Cusa, 301
Motivazione della giuria, 302; Vincenzo Tusa, La pietra che vive, 304; Anneliese Peschlow-Bindokat, Le cave per i templi di Selinunte, 308; Sebastiano Tusa, Le Cave di Cusa nella memoria recente, 318; Da Cusa a Selinunte: la questione del trasporto dei materiali (scheda di Giorgio Gullini),324; Cave, latomie, pietre: l’ambiente geologico (scheda di Marello Carapezza, Rosario Alaimo, Salvatore Calderone, Marco Leone), 326; Cave di Cusa: tre “viaggi” (proposti da Alvaro Siza Vieira con Roberto Collovà, Nuno Lopez, Eduardo Souto de Moura), 328; Massimo Venturi Ferriolo, Un luogo di lettura del mondo, 329; Bibliografia, 330.
Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, giuria, edizioni 1990-2000, 331
Referenze e collaborazioni, 339
Indice analitico, 342