Ippolito Pizzetti. Educare affabulando: del teatro, del paesaggio
Pierfrancesco Stella
Borsa di studio sul paesaggio edizione 2015/2016
area tematica: Natura e giardino
tutor: Luigi Latini (presidente del Comitato scientifico) e Simonetta Zanon (responsabile area Progetti paesaggio)
Quello del paesaggio è orizzonte che tutti possono concorrere a modificare.
Laureatosi in lettere con Natalino Sapegno, Ippolito Pizzetti vi si confrontò partendo da una personale biografia lontana, che lo educò fin da piccolo con musiche, letture e incontri marginali: Wagner Goethe e Pavese, caccia e pesca nei boschi e fra i fiumi, certo una fata forse un ornitorinco.
Questa dimensione tanto immaginifica quanto reale divenne missione per Pizzetti a partire dagli anni ’70, quando iniziò a fare il paesaggista nel nostro Paese che ancora oggi stenta a mettere a fuoco tale professione. Già da subito però egli propose con costante dialettica un dialogo serrato in merito ad una materia troppo complessa per essere semplificata in settoriali specializzazioni.
Pioniere autodidatta, Pizzetti giunse al paesaggio seguendo la sua naturale inclinazione: formazione familiare di note, teatro e lingua tedesca, evoluzione culturale di saggista e letterato, esordi lavorativi di traduttore e critico. In questo percorso di costante avvicinamento Pizzetti sperimentò sempre nuove leve comunicative, fra cui la divulgazione fu sicuramente meccanismo più efficace, ritagliata sulla propria impronta: le prime rubriche sul giardino, le collane editoriali, l’approfondimento continuo all’interno dei luoghi di ricerca – università e Fondazione Benetton – con cui egli ebbe importante reciproco scambio.
Da tali intrecci le ricerche sono partite per rintracciare i tratti di Pizzetti, personalità limite che incontrò tre secoli culturali, generosamente sconvolse gli orizzonti di giudizio e contribuì ad ordire il filo interrotto di un racconto impegnato del paesaggismo italiano.
I documenti proposti sono ragionata sintesi ed opera aperta di quanto acquisito, riscoperto e raccolto durante la borsa di studio svolta presso la Fondazione dal 1 dicembre 2015 al 31 maggio 2016.
Pierfrancesco Stella. Maniago (PN), classe 1979, maturità classica.
Ha studiato alla IUAV di Venezia e alla TU-Dresden; si è laureato con i professori Piotr Barbarewicz, Maria Pia Cunico ed Enrico Fontanari con una tesi conoscitiva sul Tagliamento: i delicati rapporti fra uomo e fiume, il progetto di un approccio ad essi sul filo di lana. Architetto non iscritto all’albo, ha lavorato imparando il mestiere a bottega: in Patria nel corso degli studi, e da professionista all’estero, fra Berlino (D) e Bregenz (A). Borsista presso la Fondazione Benetton in Treviso da Dicembre 2015 a Maggio 2016, ha compiuto la prima ricerca dedicata alla vita-opera di Ippolito Pizzetti. Ripresa nel 2017 la via dei progetti come paesaggista ad Amburgo (D), nel marzo 2020 approda a Ramboll Dreiseitl, studio internazionale sensibile a tutti i riflessi che l’acqua può offrire nella complessa visione di un più sostenibile futuro. Cerca nella scrittura sempre pioniere forme d’espressioni, e gli piace ancora studiare.