Storie di uomini e di fiumi
lungo le rive del Fiume Azzurro, cercando la Cina di ieri e di oggi
incontro pubblico
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La Fondazione propone, in collaborazione con Giuliamaria Dotto – pr, comunicazione, eventi, e la casa editrice Il Mulino, la presentazione pubblica del libro Storie di uomini e di fiumi. Lungo le rive del Fiume Azzurro, cercando la Cina di ieri e di oggi (Il Mulino, 2016) di Stefano Cammelli, storico della Cina contemporanea, con prefazione di Romano Prodi. L’autore ne discuterà con Maurizio Paolillo, Università di Lecce.
Dopo anni di studio della documentazione del pcc e del linguaggio dei leader politici cinesi, Stefano Cammelli svela al lettore molte importanti continuità nella tradizione politica e culturale cinese. Nonostante le ruspe, i successi, il denaro e l’inquinamento, l’arte di amministrare il potere e dialogare con la popolazione è ancora una grande scienza letteraria, maneggiata con sapienza e nel rispetto di una tradizione millenaria.
Conoscitore attento della Cina contemporanea e del dibattito politico interno al partito, l’autore ribalta la convinzione diffusa di una modernità senza passato. Le quotazioni delle società cambiano in borsa anche ogni giorno, non le aspirazioni degli uomini, immobili come montagne. È a questo mondo di ideali e di storia che il partito e il governo cinese si rivolgono, dimostrando una padronanza di linguaggio e una conoscenza della tradizione che spiega perché, nelle epoche trascorse, il governo cinese fosse presentato come composto da “letterati”.
In epoca di letture economicistiche della Cina, Cammelli mette in luce i molti filoni letterari di una tradizione millenaria: il segreto della forza della Cina, della sua coesione interna, della sua capacità di farsi ammirare nel mondo.
Ne esce un quadro contradditorio, per certi versi affascinante. Superata la sterile contrapposizione tra “diritti umani” da una parte e “stato totalitario” dall’altra, il lettore viene accompagnato all’interno di molte, spesso sconosciute, vicende della vita politica cinese. Fino a scoprire che nel paese c’è molto inquinamento, ma anche molta attenzione alla natura. Non c’è democrazia per come la si intende in Occidente, ma il dibattito è vivacissimo. Non c’è la partecipazione che si giudica indispensabile, ma c’è comunque molta e importante mobilitazione anche dal basso.