Dessau-Wörlitzer Gartenreich
Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino
VIII edizione, 1997
La giuria ha deciso di dedicare l’ottava edizione (1997) al Dessau-Wörlitzer Gartenreich, “regno dei giardini”, paesaggio culturale a scala geografica, posto in un territorio di 300 chilometri quadrati, sulla riva sinistra dell’Elba, nei dintorni della città di Dessau.
È il risultato di un’iniziativa politica e culturale durata più di mezzo secolo, a partire dal 1764, guidata nelle sue diverse fasi dal principe Leopold Friedrich Franz von Anhalt-Dessau (1740-1817), coadiuvato da una larga cerchia di architetti, agronomi, giardinieri e decoratori, e da una rete europea di intellettuali, viaggiatori e corrispondenti.
Il programma di modificazioni muove dalla trama dei paleo alvei e dei bracci abbandonati dell’Elba, autentico disegno idrogeologico, per dar forma a un reticolo di stradoni alberati, di segni emergenti e gesti sorprendenti nei grandi spazi di campagna, pascolo e foresta; reticolo paesaggistico ispirato al nuovo sentimento della natura proclamato da Rousseau; reticolo che a sua volta connette tra loro ambiti situali stupefacenti, nei quali si addensano forme e significati che rinviano a loro volta a luoghi e monumenti del mondo classico, della rinascenza palladiana, dei modelli del paesaggismo inglese, anglo-olandese e anglo-cinese.
La giuria intende dunque innanzitutto contribuire a far conoscere di più e meglio questo “grande progetto” dell’età dei lumi. Farlo conoscere di più, se si pensa che ancora accade di incontrare guide autorevoli e diffuse, nelle quali questo paesaggio/giardino nel cuore dell’Europa non è nemmeno nominato. Farlo conoscere meglio, perché, come quasi sempre accade nella comprensione e nella trasmissione del paesaggio, vengono illuminati i singoli testi monumentali (non tutti, spesso solo quelli dotati di solida notorietà e alta autografia) e vengono ignorati contesti, spazi di relazione, tessuti connettivi indispensabili a rendere leggibili e a far vivere i testi medesimi. Si tratta di una questione apparentemente solo filologica, in realtà cruciale per la comprensione delle forme e delle misure dei luoghi che intendiamo salvaguardare e valorizzare; questione sulla quale la giuria richiama l’attenzione delle autorità di tutela e dei poteri di gestione.
Testo tratto dalla Motivazione del Premio Carlo Scarpa 1997, a cura della Giuria.