Val Bavona
Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino
XVII edizione, 2006
La giuria del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino ha deciso di dedicare l’edizione 2006 alla Val Bavona, luogo asperrimo di montagna, nel Canton Ticino, in Svizzera, solco breve e profondo, “orrido e ameno”, scavato dal ghiacciaio, plasmato dall’acqua e dalla pietra con i tempi della geologia, nel quale una comunità di un migliaio di abitanti ha saputo confrontarsi con la potenza e con la durezza della natura definendo nel tempo le idee, i comportamenti, le misure e i manufatti di una antropologia dell’estremo.
La Val Bavona mette in questione il rapporto, impervio anch’esso, tra conservazione e innovazione dei patrimoni di natura e di memoria. Al di là dello stupefacente catalogo di beni naturali, storici, etnoantropologici che il luogo conserva in sé, le ragioni che rendono la Val Bavona un caso degno di speciale attenzione, e che hanno determinato la decisione della giuria, vanno infatti cercate nel più prezioso dei suoi patrimoni, che consiste nella presenza di una comunità dotata di un livello raro di consapevolezza, perfino orgogliosa degli elementi di peculiarità e di diversità, i quali non vengono vissuti come antiche miserie di cui vergognarsi ma, al contrario, vengono percepiti e descritti come eredità da trasmettere, come valori, quasi come privilegi.
Vi è insomma in questo luogo, a custodia attiva dei suoi caratteri, una condizione singolare resa possibile dai legami profondi, dalla conoscenza critica della propria storia, da una lunga e viva tradizione di intelligenze e di talenti. Questa tradizione non si è spenta, ed è oggi visibilmente operante. Agli eredi di questa tradizione, ai custodi di oggi, la giuria consegna il sigillo di Carlo Scarpa, riconoscimento per quanto hanno fatto e fanno, caloroso incoraggiamento a continuare. Affinché questa valle mostri come la forza della storia di lunga durata di un luogo, quando sia davvero criticamente conosciuta e amata da chi vi è insediato e ne è responsabile, possa costituire il timone meno incerto nella tempesta delle trasformazioni travolgenti del nostro tempo. E affinché ci aiuti a immaginare come un altro mondo sia forse possibile.
Testo tratto dalla Motivazione del Premio Carlo Scarpa 2006, a cura della Giuria.