Bosco di Sant’Antonio
Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino
XXIII edizione, 2012
La Giuria del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino ha deciso all’unanimità di dedicare la XXIII edizione al Bosco di Sant’Antonio, nelle montagne d’Abruzzo, nei dintorni di Pescocostanzo.
Il Bosco di Sant’Antonio è una figura di paesaggio che ci aiuta a capire come grandiose e terribili forze della natura siano state affrontate nella storia delle civiltà pastorali, e come conoscenze e tecniche, arti e mestieri, norme gestionali e pratiche manutentive, misure di tempo e di spazio di lunga tradizione abbiano saputo governarle in alleanza. Questo speciale patrimonio di natura e di cultura, insidiato in tempo di guerra e in tempo di pace, esposto più alle nuove consuetudini degli uomini che alle impervie geologie e agli aspri scarti climatici, ha forma, vita e misure peculiari di un pascolo alberato, di un bosco difesa, nettamente differenti da quelle di una foresta fitta e produttiva o di una boscaglia arbustiva. È disegnato da una meravigliosa collezione di grandi alberi, per lo più faggi, molti dei quali vetusti, alcuni plurisecolari dotati di un corpo monumentale a candelabro. Migliaia di poderosi individui vegetali sono qui posti in relazione tra loro dentro una trama larga di luci e di ombre, di addensamenti e di radure, e mostrano i tratti fisiognomici di uno spazio quotidianamente vissuto e governato dall’uomo, escluso agli animali selvatici predatori e ai voraci armenti di ovini; ombroso e confortevole nella calura estiva per cavalli e buoi. È una condizione che garantisce il suo statuto di bene comune, ancor oggi compendio affidato alla responsabilità del Comune di Pescocostanzo, e ne fa un monumento simbolo per il quale si sono impegnati, fino a coinvolgere le più alte cariche dello Stato, e continuano a impegnarsi cittadini, istituzioni nazionali e locali, illustri studiosi. È una condizione che riesce a trasmettere il suo valore di bosco sacro, tutelato perché sacro, sacro perché – e solo se – tutelato.
Con questa edizione, il Premio entra in una figura di paesaggio che ha spesso incontrato, e in alcuni casi conosciuto da vicino, ma che mai era stata posta al centro di una sua ricerca e di una delle sue campagne culturali annuali dedicate a un luogo. Il Bosco di Sant’Antonio offre questa preziosa occasione di conoscere meglio, attraverso l’intensità della sua speciale vicenda, la storia più generale dei boschi, le diverse fasi della loro evoluzione, le aggressioni subite, i cicli di degrado e di rinascita. Fino alla loro condizione attuale, che appare, in generale in Europa, in particolare in Italia, connotata da una ennesima metamorfosi delle idee e dei comportamenti, nella quale una crescente ma impreparata domanda di natura provoca contrapposti abusi e immobilismi, abbandoni e calpestii eccessivi, espansioni non sempre utili e persistenti carenze manutentive.
Testo tratto dalla Motivazione del Premio Carlo Scarpa 2012, a cura della Giuria.