Atlante Veneto
Il progetto Atlante Veneto è stato attivato nel 2012 a seguito di una Convenzione stipulata tra Regione del Veneto e Fondazione Benetton e ha molteplici scopi: il censimento dei materiali cartografici a stampa e manoscritti conservati nelle biblioteche e negli archivi della regione; la promozione di corsi di formazione per i bibliotecari finalizzati alla catalogazione dei materiali cartografici; il contributo per la stesura di linee guida nazionali per la catalogazione in accordo con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico. L’attuazione del progetto Atlante Veneto costituisce un passo fondamentale per la valorizzazione di materiali a tutt’oggi poco conosciuti e spesso non catalogati e nello stesso tempo promuove il raggiungimento degli obiettivi indicati nella Convenzione Europea del Paesaggio.
La campagna di ricognizione 2012-2017 e i risultati
Atlante Veneto è stato suddiviso in campagne di ricognizione relative alle sette province comprese nella regione. Nel 2012 è stata messa a punto una metodologia che ha consentito di iniziare il lavoro nel territorio della provincia di Treviso. Nel 2013 il progetto si è rivolto alla provincia di Padova e l’anno seguente alla provincia di Vicenza. Nel corso del 2015 l’indagine ha interessato le province di Belluno e Rovigo e nel 2016 le restanti province di Verona e Venezia. La ricognizione ha rilevato la presenza di 64.000 volumi tra atlanti e libri con carte e di circa 165.000 cartografie a stampa di varie epoche, in gran parte nemmeno inventariate, in 150 delle 916 biblioteche contattate.
I corsi di catalogazione
Dall’indagine fino ad ora svolta emerge un dato sistematico: i documenti sono in minima parte catalogati, di questi il maggior numero su schede cartacee e per la restante maggioranza è stata riscontrata solo una parziale inventariazione. Per questo il progetto Atlante Veneto ha ritenuto necessario occuparsi da subito di formazione dei bibliotecari, producendo nel maggio 2013, con finanziamento regionale, un primo corso di catalogazione orientato sui materiali cartografici della Grande Guerra in occasione delle celebrazioni nazionali. I corsi organizzati insieme all’Associazione Italiana Biblioteche, sezione Veneto, sono susseguiti negli anni incontrando il crescente interesse dei bibliotecari. Nel 2018 anche l’Associazione Nazionale Archivistica Italiana ha chiesto di inserire nel proprio programma di formazione i corsi di catalogazione secondo il protocollo di Atlante Veneto.
La campagna di ricognizione 2019-2020
La seconda fase di Atlante Veneto si è avviata nel dicembre 2018 con il protocollo d’intesa tra Regione del Veneto e Segretariato Regionale del MiBACT, per estendere il censimento anche alla cartografia manoscritta. L’importanza di proseguire il progetto è stata pienamente colta dal Segretariato che ha reso possibile il proseguimento del lavoro al fine di estendere l’indagine anche agli archivi e alle biblioteche rimaste escluse dalla prima indagine. Nel febbraio 2019 è stato costituito il Coordinamento regionale per la cartografia storica con componenti del Segretariato Regionale del MiBACT, della Regione del Veneto e della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e del Trentino-Alto Adige, che ha individuato un Gruppo di lavoro a supporto del progetto comprendente, oltre ai già citati istituti, la Fondazione Benetton e le sezioni venete dell’AIB e dell’ANAI. La campagna di ricognizione si è attivata sin dai primi mesi del 2019.
La finalità di Atlante Veneto
Oltre alla necessaria salvaguardia e valorizzazione della cartografia intesa come bene culturale, occorre intendere i materiali cartografici, storici e attuali, come una fonte, un’anamnesi dei luoghi, una memoria collettiva delle intenzioni sociali sul territorio e dunque uno strumento indispensabile per ogni riflessione e pensiero progettuale sul destino dei luoghi. Ma soprattutto come ausilio alla progettazione territoriale, alla redazione del Piano Territoriale Regionale di coordinamento e ai fini di una miglior conoscenza del territorio e dei beni di interesse paesaggistico in vista della redazione del piano paesaggistico regionale. Dunque la cartografia, a stampa e manoscritta, costituisce una fonte primaria non solo per comprendere la geografica storica e l’identità dei luoghi, in primis quelli veneti, ma soprattutto per contestualizzare e indirizzare i futuri interventi sul paesaggio contemporaneo alla luce di precedenti progetti e di testimonianze grafiche del passato elaborate da analoghi portatori di interesse, pubblici e privati.