«Benedetto chi ti porta, maledetto chi ti manda»
L’infanzia abbandonata nel Triveneto (secoli XV-XIX)
edited by Casimira Grandi
Fondazione Benetton Studi Ricerche-Canova
Treviso 1997
XIV-352 pages
38 illustrations in colour and 30 black and white
euros 19.11
ISBN 88-87061-25-4
(series Studi veneti/monografie, 6)
[«Blessed be he who brings you, cursed be he who sends you». Foundlings in the Triveneto (XV-XIX centuries)]
Contents
Presentazione, di Gaetano Cozzi, p. VII; Introduzione, di Casimira Grandi, p. XI; Tavola delle abbreviazioni, p. XIII.
“L’abbandono”:
CARLO CORSINI, Una “inondante scostumatezza”. Gli esposti dell’Ospedale degli Innocenti di Firenze, 1840-1842, p. 3; EMANUELA RENZETTI, Il segno degli esposti, p. 23; ADA NEIGER, L’immagine dell’infante abbandonato nella narrativa veneta, p. 33.
Sezione “Gli esposti oltre l’istituzione”:
PAOLO PRODI, I figli illegittimi all’inizio dell’età moderna. Il trattato De nothis spuriisque filiis di Gabriele Paleotti, p. 49; ADANELLA BIANCHI, Madri e padri davanti al tribunale arcivescovile. Conflitti per il mantenimento dei figli illegittimi a Bologna alla fine del Cinquecento, p. 58; LUCIA SANDRI, Dinamiche politico-istituzionali e sorte degli esposti nell’Ospedale degli Innocenti di Firenze (secoli XV-XVI), p. 64; BRUNO BORTOLI, L’affidamento degli esposti tra controllo sociale ed economicismo assistenziale nell’Ottocento, p. 74; DANIELE GAZZI e ANDREA ZANNINI, Redditi da baliatico e integrazione sociale degli esposti in una comunità montana del secolo XIX, p. 84; SILVANA RAFFAELE, Il caso siciliano. Forme alternative di famiglia: adozioni, legittimazioni e riconoscimenti nel secolo XIX, p. 101; RENATA RUSSO DRAGO, Cenni su sistemi assistenziali a confronto nell’Ottocento italiano, p. 109.
Sezione “Gli ospizi di terraferma per l’infanzia abbandonata”:
JUANITA SCHIAVINI TREZZI, Per la storia dell’assistenza agli esposti in Bergamo. L’Ospedal Grande di San Marco e il suo archivio (secoli XV-XVIII), p. 115; IVANA PASTORI BASSETTO, “Le angustie di molti bisogni”. Aspetti patrimoniali della Ca’ di Dio di Padova tra Cinque e Seicento, p. 132; MARIA LUIGIA DE GREGORIO, I libri Ruota di San Marcello nel secolo XVIII, p. 144; PISANA VISCONTI, La Casa centrale degli esposti di Treviso in epoca austriaca, p. 152; GRAZIELLA ANDREOTTI, I contrassegni degli esposti, forme di una sensibilità magico-religiosa nel Polesine del secondo Ottocento, p. 170; MARINA GARBELLOTTI, Un brefotrofio per più città: la Domus Pietatis di Verona (secolo XVIII), p. 197.
Sezione “L’abbandono a Venezia”:
FRANCESCA CAVAZZANA ROMANELLI, Gli archivi ecclesiastici veneziani per la storia degli esposti, p. 215; LIDIA FERSUOCH, Le modalità dell’esposizione infantile a Santa Maria della Pietà di Venezia durante la veneta Repubblica, in particolare nell’anno 1778 more veneto, p. 225; CASIMIRA GRANDI, P come Pietà: i segni corporei dell’identità istituzionale sugli esposti di Santa Maria della Pietà di Venezia (secoli XVII-XIX), p. 242; FRANCA COSMAI, “e mi creda la di lei umilissima serva N.N.”. Le modalità dell’esposizione infantile a Santa Maria della Pietà di Venezia durante la seconda dominazione austriaca, p. 257.
Conclusioni: VOLKER HUNECKE, L’invenzione dell’assistenza agli esposti nell’Italia del Quattrocento, p. 273.
Appendice: Il segno del segreto, a cura di Casimira Grandi, p. 287.
Mozione, p. 307; Bibliografia, p. 309; Indice dei nomi e dei luoghi, p. 333